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"Palazzo Archita” (già Palazzo degli Uffici) rappresenta, nella sua consistenza architettonico-spaziale, un’emergenza di notevole rilevanza storico-artistica, oltre che una significativa presenza urbana.
Dato il valore culturale che il manufatto presenta, il progetto di restauro dei prospetti esterni è incentrato sull’obiettivo di garantire una persistenza dell’immagine urbana del Palazzo consolidata dalla storia.
Solo in seguito ad un’adeguata conoscenza della costruzione storica è stato possibile individuare, caso per caso, gli interventi da realizzare, calibrandoli nel quadro generale della conservazione ed improntandoli ai principi di reversibilità, compatibilità dei materiali e delle soluzioni, durabilità e minimo impatto, come impone il valore storico ed artistico del Palazzo Archita.
L’intervento di restauro del Palazzo si propone, interessando le parti architettonicamente più rappresentative quali i prospetti esterni, di restituire una lettura critica delle finiture originarie, alla luce di un approfondito studio bibliografico, iconografico e archivistico e di un’attenta analisi dello stato conservativo degli elementi materici.
L'obiettivo del progetto di restauro è quello di restituire una lettura architettonica unitaria della fabbrica, sia dei prospetti esterni che della corte interna, e di valorizzarlo anche da un punto di vista urbano ed ambientale. Ricopre un'importanza fondamentale riconsegnarlo al ruolo che storicamente gli spetta, mediante un sistema di interventi mirati ed integrati tra loro, in grado di contemperare le esigenze della conservazione con quelle funzionali/attrattive, di fruibilità totale e assicurando, al contempo, il raggiungimento di un’elevata qualità architettonica.
La documentazione fotografica è stata implementata con apposite campagne fotografiche, riferite in particolare agli elementi decorativi e di dettaglio, finalizzate alla redazione del progetto di restauro.
Per approfondire la conoscenza materica del manufatto storico, presupposto fondamentale per il più efficace intervento di restauro conservativo, sono state eseguite una serie di indagini diagnostiche e di analisi chimiche sulle facciate del Palazzo Archita, finalizzata alla caratterizzazione dei diversi materiali in opera, alla determinazione delle stratigrafie murarie ed alla valutazione del loro stato di conservazione.
In coerenza con gli obiettivi e le finalità espresse, con il presente progetto di restauro, improntato ai criteri del restauro critico-conservativo, ci si propone di restituire una lettura architettonica unitaria del Palazzo, sia dei prospetti esterni che della corte interna, valorizzandone l’elegante disegno architettonico, le valenze cromatiche e chiaroscurali e gli elementi scultoreo-decorativi, in un equilibrato rapporto con il prestigioso spazio urbano cui esso afferisce.
Considerato che ogni aggiunta o trasformazione introduce nuovi e tangibili elementi di novità estranei alla consistenza strutturale, formale e funzionale dell’edificio e dei manufatti in esso contenuti, gli interventi conservativi seguiranno i criteri:
- Minimo intervento, limitandosi all’essenzialità dell’intervento;
- Reversibilità dell’intervento, ossia gli interventi non devono lasciare tracce deturpanti, né una perdita di materia antica;
- Compatibilità fisico-chimica dei materiali che la tecnologia attuale offre;
- Distinguibilità degli interventi predisposti delle eventuali integrazioni;
- Salvaguardia dell’autenticità storicamente determinata;
- Attualità espressiva, ovvero perseguire nell’intervento di restauro la distinguibilità delle integrazioni necessarie e allo stesso tempo conservare l’autenticità dell’opera utilizzando materiali e tecniche aggiornate.